Il filo conduttore dell'attività può essere sintetizzato dal titolo che diedi ad un seminario universitario che ho tenuto per tre anni presso l'Università di Ravenna, che si intitolava "acquisizione, elaborazione e analisi dei dati archeologici territoriali". L'analisi è il punto centrale: si acquisiscono i dati e li si elabora per analizzarli, e li si analizza per trarre conclusioni. Per raggiungere questo obiettivo occorre una chiave di lettura, strumenti adeguati ed un tema di applicazione. Le conclusioni alle quali si giunge devono essere conclusioni antropologiche, cioè informazioni sui comportamenti degli uomini del passato: alla fine, nella mia visione, un archeologo è principalmente un "antropologo dell'antichità" che agisce studiando gli oggetti. La sua missione è capire e spiegare, in accordo con la "new archaeology" e più in generale con la scienza da Talete in avanti, il "perché" degli avvenimenti del passato. |